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Nokia N810 WiMax!


Nokia ha appena annunciato un nuovo dispositivo portatile dotato di connessione WiMax. Si chiama Nokia N810 WiMax ed è basato sul sistema operativo Linux denominato Internet Tablet OS 2008 Edition.

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Mi sembra un buon segnale di concretezza del WiMax. Chissà se poi le tariffe saranno vantaggiose o, come l’UMTS, rimarrà uno strumento quasi esclusivamente per l’utenza business o geek.

La frammentazione dell’offerta Linux per device mobili


Riprendo il mio post fatto qualche tempo fa a proposito del lancio di Android e un interessante articolo scritto da Tony Mobily su Free Software Magazine.

In buona sostanza, è sempre più evidente che la frammentazione della piattaforma Linux produce come unico risultato la dispersione delle forze (gratuite) della community, la creazione di inutili antagonismi (Tony cita più volte quella tra Gnome e KDE, ma potrebbero esserci tanti altri esempi validi, come quella tra Netbeans e Eclipse nel mondo Java), la dilagante incompatibilità di software etichettato “per Linux” tra diversi dialetti del sistema operativo.

Il problema, ben noto in ambiente desktop, si sta riproponendo nel mondo mobile. Fioccano i progetti, sorgono community, appare timidamente qualche device.

Perchè tutto questo? Mi verrebbe da dire che ciascuno aspira a diventare il vincitore della crociata pro-mobile-Linux e dunque non ha nessuna intenzione di condividere lo scettro con altri. E proprio qui sta l’errore: il podio dei vincitori e’ enorme, gigantesco, non esiste un secondo posto. Guardando agli albori di Linux, penso al messaggio di Linus ma al contemporaneo sforzo del progetto GNU nel produrre compilatori, librerie e tutto il resto. Chi vince? Linus? O Stallman? A me sembra tanto che l’uno senza l’altro avrebbero fatto poca strada (o comunque l’avrebbe fatta in tempi decisamente più lunghi).

Esistono anche esempi contrari, che dimostrano come la scelta di una sola piattaforma/libreria/API porti inevitabili vantaggi. Rimanendo nel mondo Linux, penso a cosa è accaduto a Bluez e Affix, librerie per l’accesso allo stack Bluetooth. Dopo un breve periodo di coesistenza, si è di adottare Bluez come libreria standard, ufficiale per Linux. Affix, sviluppata direttamente da Nokia, è stata messa da parte, ma è innegabile che la community ne abbia avuto un beneficio: Bluez è stata continuamente migliorata, sono stati realizzati binding per tutti i linguaggi di programmazione, il porting su diverse piattaforme hardware è stato incoraggiato.

Torniamo al mondo mobile. Cosa accadrà a OpenMoko, Maemo, Android e Qtopia? Aggiungo, a quanto elencato da Tony, altri quattro player: Moblin di Intel, MOTOMAGX di Motorola (attesa per febbraio), ALP (Access Linux Platform) di Access, Java FX Mobile di Sun Microsystems. Ben otto piattaforme per il mobile computing. I magnifici 8 o gli 8 dannati?

Chi, nella community, avrà la forza e la voglia per portare le proprie applicazioni su tutti questi ambienti? Alla fine ne rimarrà solo uno: quale? E che fine faranno gli sforzi fatti sui perdenti? Qualcuno comincia a pensare che Windows Mobile o Symbian, ciascuno nel proprio mercato, possano essere una scelta più assennata e ragionevole, specie se si vuole tutelare un minimo il tempo e le risorse spese a imparare e sviluppare.

Si annuncia un 2008 turbolento…

JavaFX Mobile: si muove qualcosa


Nel maggio dello scorso anno, in occasione della JavaOne 2007, Sun annunciò JavaFX e JavaFX Mobile. Di JavaFX apparvero subito esempi di codice e moduli per Netbeans, mentre di JavaFX Mobile fu pubblicata solo qualche informazione frammentaria e piuttosto varia.

Dopo il tam tam su blog e newsletter, l’interesse per JavaFX Mobile è andato pian piano scemando. In effetti, non essendoci nulla con cui "giocare", era inevitabile che gli sviluppatori indirizzassero la loro attenzione altrove (Android?).

Dalla Mobile & Embedded Developer Days conference che si svolge in questi giorni arrivano finalmente nuove notizie su JavaFX Mobile! È confermato lo "stato di salute" del progetto, nato dalle ceneri di Savaje e basato su Linux e Java Standard Edition. Segnalo la presentazione Developing JavaFX Mobile Applications fatta da Noel Poore, che chiarisce alcuni aspetti dell’architettura di questa piattaforma, in particolare la coesistenza di CLDC/MIDP e Java SE (piuttosto, dov’è finita CDC?).

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Si attende a breve un apposito modulo per Netbeans, con emulatore dedicato.

Android


Solitamente evito di scrivere articoli che riportano banalmente notizie apparse sui siti piu’ importanti dedicati al mondo del mobile computing, ma l’annuncio di Android e dell’Open Handset Alliance credo meriti qualche parola.

android_logo

Per punti:

1) e’ l’ennesima piattaforma aperta basata su Linux. Dopo maemo, openmoko, qtopia, ALP (ACCESS Linux Platform), MOTOMAGX, Moblin e’ la volta del progetto GPhone. In realta’ questi progetti avevano lati oscuri non trascurabili. Maemo, ALP e Moblin sembrano piu’ mirati al mercato tablet anziche’ smartphone. Maemo e ALP sono nati per hardware specifico (Nokia e Access/Palm rispettivamente), senza supporto di operatori o altri produttori. OpenMoko nasce aperto, ma su un solo hardware (per quanto anch’esso aperto) e slegato dal mondo degli operatori). Qtopia, dopo l’avvetura ormai cessata del Greenphone, e’ il fiore all’occhiello di Trolltech, che pero’ finora e’ rimasta nell’ombra rispetto al mercato consumer (nel senso che non appare come brand principale sui dispositivi che ne sono equipaggiati). Motorola, dopo aver proposto una piattaforma Linux chiusa e inaccessibile, pare finalmente decisa ad aprire lo scrigno, restando sempre e comunque solo sul proprio hardware. Android parte da una piattaforma doppiamente open (Linux e Java), vede la collaborazione di operatori e manufacturer che manca negli altri progetti sopra elencati. Sara’ la volta buona per una adozione di massa (anche da parte degli operatori) di Linux? Che fine faranno gli altri progetti?

2) Java si conferma la piattaforma di riferimento per lo sviluppo su dispositivi mobili. Contrariamente a chi vorrebbe Java ME morto e sepolto in favore di Java SE, in barba a chi diceva “Google usa Python, mica Java!”, ecco che Android va in leggera controttendeza, come direbbe Grillo. 🙂 Molto probabilmente si trattera’ di phoneME Advanced e ci sara’ da aspettare prima di poter disporre di tutto il set di API che gli sviluppatori sono soliti trovare su ambienti avanzati come Symbian OS, ma e’ certo che gli investimenti fatti in ambito Java non andranno perduti.

3) l’Android SDK arrivera’ prestissimo: il 12 novembre, fra una settimana!

Stay tuned!

Blog italiano dedicato al Neo1973

In attesa che la seconda release del Neo1973 sia disponibile e che venga distribuito come prodotto per il mercato consumer, vi segnalo il primo blog italiano interamente dedicato al primo telefonino open source:

http://www.neo1973.it

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E’ un sito molto interessante, ricco di articoli originali e riferimenti a risorse sul web (compreso il video sul contenuto della developer box!).

Addenda agli Internet Tablet


Leggendo un po’ di messaggi delle mailing list ricevuti ieri ho trovato un messaggio di Palm dove si annuncia l’abbandono del progetto Foleo (notizia oggi riportata anche su Punto Informatico). Decisione difficile, sofferta, sicuramente razionale. Peccato per coloro che hanno speso tempo prezioso per svilupparvi applicazioni (chi ha lavorato su Savaje, come me, ricorda tristemente l’autunno dello scorso anno…). Peccato per il mondo Linux, che in Foleo trovava ulteriore conferma del mondo mobile… Peccato…

L’era degli Internet Tablet


L’avvento di Internet sui device mobili puo’ essere descritto come un moto oscillatorio. Prima il nulla. Poi il WAP con il suo WML, versione lillipuziana dell’HTML. Nel mentre si affaccia iMode, con il cHTML. Finalmente il mondo si rende conto che due Internet (con due linguaggi e due browser) non serve a nessuno e si comincia a parlare solo di HTML. Browsing su cellulare? Impossibile. O no? Riprendono le oscillazioni, che segnano l’arrivo di Opera su cellulare, i browser embedded sempre piu’ sofisticati, i display che timidamente aumentano di dimensioni.

Nel frattempo, smartphone, communicator, palmari e subnotebook fanno a gara per denigrarsi a vicenda, proponendosi ciascuno come miglior device per il mobile Internet.

Il 2006 ha segnato una incredibile accelerazione nel mercato dei dispositivi mobili. Tra gli altri, ha fatto la sua comparsa Maemo, incarnato nel Nokia 770, capostipite degli Internet Table.

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Non un telefono, non un palmare, non un subnotebook, non uno smartphone: e’ l’appendice Internet per un telefono o WiFi, l’apparato con cui sfogliare il web, leggere la posta, restare sincronizzati con gli RSS. Si, e’ vero, c’e’ anche tanto altro, ma si tratta di accessori. Cio’ che conta sono web, mail e RRS. Scegliete voi l’ordine. In tanti dissero che era un oggetto inutile. “non e’ un telefono, a cosa serve”? Sara’, ma Nokia a replicato con il bel N800, che migliora il precedente sotto diversi aspetti.

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Ancora inutile? Forse si. Ma tant’e’ che altri hanno seguito la stessa strada. Access annuncia Foleo, l’Internet Companion per i propri smartphone.

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Quasi ammettendo, dunque, che gli smartphone non sono sufficienti a fruire dei contenuti sul web nella maniera migliore. Curioso il fatto che Foleo e Maemo siano entrambi basati su Linux. Visionari? Forse. E’ di ieri l’annuncio dei nuovi iPod, tra cui il bell’iPod Touch, con design molto simile al mitologico iPhone.

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Lasciando perdere per un attimo l’interfaccia multitouch ed altre spettacolari funzioni, e’ importante soffermarsi sulla presenza del browser e di connettivita’ WiFi. Un altro… Internet Tablet. In questo caso e’ specializzato per video e musica.

Volendosi soffermare sulle differenze c’e’ solo l’imbarazzo della scelta: Maemo e Foleo hanno Linux e sono completamente programmabili. Foleo ha una comoda tastiera, gli altri no. E via cosi’… Cio’ che conta, a mio avviso, e’ che tutt’e quattro hanno WiFi e tutt’e quattro hanno un browser degno di questo nome. In altre parole, avere il web sempre accessibile sta diventando un bisogno evidente, cosi’ pressante che ha senso (anche commercialmente) proporre dei dispositivi specializzati per il browsing. Non proprio “Internet in tasca”, ma “Internet nel marsupio” si…

My phone is free! Neo1973 (OpenMoko)

Finalmente ieri ho ricevuto il Neo1973, prima apparizione in hardware di OpenMoko. Dentro una simpatica valigetta stile A-Team c’e’ il telefono, gli accessori e alcuni strumenti (debugging board, flatcable, cacciavite…) per lo sviluppo selvaggio! Il filmato vale piu’ di mille parole:

Una sola nota: e’ molto piu’ piccolo di quanto sembri nelle foto… 🙂

Neo1973 (OpenMoko) finalmente disponibile!

Dovevano arrivare a marzo, ma c’e’ stato qualche problema hardware e software; finalmente sono disponibili i Neo1973, prima realizzazione della piattaforma OpenMoko, open di nome e di fatto e interamente basata su software GPL:

Sul sito http://www.openmoko.com e’ finalmente possibile acquistare il telefono in edizione “developer preview” oppure “advanced”, all’interno di una voluminosa scatola per attrezzi:

box

che contiene anche diversi accessori, tra cui una interessante debugboard:

debugboard

Finalmente un telefono realmente open (ne’ chiuso come i Motorola ne’ costosissimo come il Greenphone di Trolltech, attorcigliato attorno a logiche di licenza incomprensibili): speriamo sia la volta buona per dare una svolta al mercato mobile.