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Strati

Non aggiungero’ commenti a questo post, ma solo la descrizione del panino in foto, partendo dal basso: pane, pomodoro, lattuga, hamburger, bacon rosolato, uovo fritto, pane, cipolla fritta.

strati

I migliori cornetti di Milano

Va bene, lo ammetto, il titolo e’ un po’ presuntuoso: conosco troppo poco Milano per poter dire dove sono i migliori cornetti della citta’. Non ultimo, chi mai puo’ dire qual e’ il cornetto migliore? Ognuno avra’ certamente le sue preferenze. Allora facciamo cosi’: vi dico quali sono i migliori cornetti che ho trovato a Milano dal 1994 (anno in cui ci sono stato per la prima volta) ad oggi. Peraltro, la scoperta e’ stata casuale: in hotel non avevo la colazione compresa nel prezzo della camera e l’offerta “a buffet” era sproporzionatamente costosa. Cosi’ ho deciso di optare per un locale piu’ economico e il risultato e’ quello che potete vedere in foto:

Cornetti enormi (fate la proporzione con le bottiglie; circa 2-3 volte il classico cornetto da bar), morbidissimi e squisiti!

Anche il carissimo Roberto Fraboni ha apprezzato (ma e’ troppo snello per essere una voce autorevole in ambito grastronomico 🙂 ). Questi favolosi cornetti li trovate presso palco, in via Manuzio 6, Milano.

don juanito

Uno dei (pochi) vantaggi del trascorrere una giornata interminabile fuori citta’ e’ che superata un’ora critica (quella di cena) si puo’ avere la fortuna di essere portati a cena da un collega di lavoro che conosce bene i locali di zona. E cosi’, proprio alla fine di una giornata piuttosto intensa (e in maniera quasi casuale), mi sono trovato al Don Juanito di Milano di fronte allo spettacolare filetto che vedete nella foto qui sotto:

Merito della scelta e’ del carissimo Nicola, che ha saputo scegliere un posto facile da raggiungere (viva la metro di Milano!) e dal menu’ squisito. Una curiosita’: la carne (rigorosamente argentina e tenerissima) e’ servita con una simpatica mucca piantata sopra. Se volete fare un salto nel locale, questi sono i riferimenti:

A primavera sboccia la Carbonara

Se passate a Roma dalle parti del Viale Cristoforo Colombo, all’altezza del quartiere Garbatella (quello della fiction “I Cesaroni”), vi consiglio di fermarvi a pranzo presso “Il Girasole”, in Via Rosa Raimondi Garibaldi 26/28. Il buon Alessio N. l’ha segnalata come uno dei posti dove mangiare una delle migliori carbonare di tutta Roma e devo dire che non si e’ sbagliato! Recensito anche da 2Spaghi, il posto merita davvero una visita. A seguire, la prova fotografica:

Focaccia Saracena

Una sera che volete provare un piatto unico (come sapore e come… organizzazione del pasto, ovvero con un’unica pietanza), vi consiglio di recarvi al ristorante O’Professore (Via Fiume Giallo 80/100, Roma Eur Torrino) e di ordinare la Focaccia Saracena (per una o due persone). Si tratta di una focaccia fatta con l’ottima pasta per pizza del ristorante e farcita con carne di tutti i tipi (diverse salsicce, manzo, maiale, pollo), insalata, pomodoro e patate fritte. Un trionfo.. Consiglio di non prendere antipasto: per finire la focaccia ci vuole un appetito intonso.

Non aggiungo altro, lascio la parola alle foto.

Una gita ad Anguillara


Ovviamente in questa sede approfondiamo il discorso gastronomico. Siamo stati al ristorante Da Zaira, che ci ha proposto un pranzo molto interessante. Come antipasti, filetti di anguilla e cozze (meglio i primi delle seconde):

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A seguire due primi molto gustosi: cavatelli vongole, gamberi e carciofi, e gnocchi di patate vongole e porcini (anche in questo caso meglio i primi dei secondi).

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Se vi trovate ad Anguillara all’ora di pranzo vale la pena passarci.

La rivincita del radicchio


Se c’è una cosa che non mi piace è senz’altro il radicchio: amarognolo e legnoso, trovarlo in mezzo all’insalata mista è spesso una brutta sorpresa. Tra le mani di chi lo sa cucinare, però, può trasformarsi in un ottimo ingrediente e prendersi una meritata rivincita. Mi arrendo al radicchio e alla bravura del cuoco del ristorante Nettuno sul lungomare di Ladispoli, che ci ha servito questi tonnarelli ai gamberi e radicchio davvero inaspettati:

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Probabilmente sono stati saltati al vino bianco, inconfondibile l’aroma che accompagnava la pasta. Buona performance anche per i più classici tonnarelli allo scoglio, ben conditi e profumati:

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Alla prossima!

La Casa del Pescatore


Le vacanze natalizie sono l’occasione per trascorrere serate piacevoli con i parenti, scambiarsi doni e consumare assieme i tipici piatti invernali della cucina locale. Il mese di dicembre, oltre che portare panettoni e zamponi, è il mese giusto per gustare un prelibatezza di mare: i ricci. Così, prima di essere sommersi da cenoni interminabili (e dunque perdere qualsiasi desiderio di andare a mangiare fuori casa!) e avere almeno una mezza giornata per noi, ci siamo regalati un pranzo sul lungomare Poetto di Cagliari. Quel che segue è la cronaca di un pranzo da oscar.

La “Casa del Pescatore” e’ uno dei tanti ristorantini che offrono cucina tipica cagliaritana a base di pesce fresco, a pochi metri dal mare .

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Il pranzo e’ iniziato con due dozzine di ricci:

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a cui abbiamo fatto festa su piccoli pezzetti di pane:

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Il primo e’ stato uno spettacolare piatto di spaghetti con ricci, arselle e bottarga:

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È la terza volta quest’anno che mangio pasta ai ricci, ma sicuramente quella preparata alla Casa del Pescatore le batte tutte! Molto condita, molto saporita, sapiantemente cucinata. La cosa sorprendente è la quantità di condimento: anche a fine piatto, dopo parecchie forchettate, la pasta restava sempre molto condita, segno che il cuoco non è andato al risparmio:

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Come secondo abbiamo gustato le orziadas, anenomi semolati e fritti:

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Qui i commenti non bastano: occorre assaggiarle per scoprirne il gusto! Vista la qualità del primo e delle orziadas, abbiamo chiesto dei calamti fritti. Ovviamente niente prodotti surgelati, ma solo calamari freschi, affettati e fritti sapientemente:

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Difficile stabilire se siano stati migliori della frittura mangiata a Silvi Marina, molto particolare per il tipo di pescato offerto. Un caffè ha chiuso il pranzo e la bella sorpresa è arrivata con il conto, quando abbiamo scoperto di aver speso davvero poco in proporzione alla qualità e ai sapori che questo pranzo ci ha regalato.

Visto tutto il pesce di cui ho parlato finora, credo sia arrivato il momento di parlare di carne 😉 Alla prossima!

Non solo radio…


La radio non è stata l’unica protagonista della gita a Silvi Marina di fine novembre. Tappa in riva al mare, a mangiare un po’ di pesce prima di andare alla fiera. La spiaggia è dorata, anche senza sole appare bella e invita a tornarci in primavera o d’estate.

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Facciamo tappa al ristorante “Da Alfredo”, che offre solo piatti di pesce. Prendiamo “chitarrine ai frutti di mare”:

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e “gnocchi della casa agli scampi”.

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Le chitarrine sono ottime, con un gusto di mare ben presente e il resto degli aromi ben armonizzato. Gli gnocchi, ahimè, sono meno saporiti. Anzi, gli gnocchi in sé sono buoni, ma il condimento è meno saporito. Effettivamente la cameriera mi ha proposto di prenderli “bianchi”, che forse sarebbe stata la scelta migliore. Come secondo abbiamo preso una frittura, e in questo caso mare e cuoco hanno fatto spettacolo!

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Ci aspettavamo i classici anelli di calamaro, invece si trattava di un buonissimo mix di calamaretti (dolcissimi e morbidissimi), gamberi, piccole sogliole, triglie, cicale e granchi. Gli ultimi, in particolare, sono stati una vera sorpresa: non mi è mai capitato di mangiare granchi fritti, ma devo dire che sono davvero buoni. Top del top i calamari, merito anche della sapiente frittura leggera e attenta del cuoco.

Alla prossima!