Intervista su JavaStaff


È con un pizzico di emozione che leggo oggi la mia intervista sul portale JavaStaff, uno dei siti storici italiani dedicati alla programmazione Java. Facendo questa intervista, ho scoperto che esistono due livelli di difficoltà nel rispondere alle domande: trovare una via di fuga all’arguzia dell’ottimoFederico Paparoni, che fa domande solo apparentemente innocue, e trovare una foto con espressione intelligente da mettere accanto al testo! ๐Ÿ˜€

5 pensieri su “Intervista su JavaStaff

  1. raffa

    Dall’intervista:
    “Sviluppo mobile in Italia, secondo te a che punto stiamo?

    Piu’ passa il tempo e piu’ conosco persone davvero in gamba…Eppure stentiamo a decollare…tanto potenziale resta inespresso…facciamo fatica ad incontrarci…avremmo bisogno di una “valley” dove fare rete, sinergia e innescare la creativita’. Credo, pero’, che qualcosa stia cambiando.”
    Gerdone, cosa si puo’ fare per cambiare questo stato di cose? Dai, tu potresti essere il propulsore di questo cambiamento!!

  2. Niko

    Penso che circa l’arguzia, tu non sia da meno di Paparoni, te le sei cavata splendidamente.
    Non ho visto una foto di Paparoni, ma credo che brutta come la tua non riuscirebbe a pubblicarla!
    1-1 palla al centro!

  3. gerdavax Autore articolo

    @Raffa: qualcosa si puo’ certamente fare, ma non credo di poter essere io il propulsore ๐Ÿ™‚

    Credo che dovremmo vincere un po’ di provincialismo e le aziende italiane dovrebbero investire di piu’ sui propri sviluppatori (ma non solo, includerei anche i designer, i grafici, coloro che ideano nuovi prodotti), mandandoli alle maggiori conferenze e garantendo un tempo “libero” al mese (o alla settimana) in cui sperimentare nuove strade, meglio ancora se insieme a sviluppatori di altre aziende. Esattamente come succede nella silicon valley o nei nostri distretti del nord.

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