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Il mio talk per Better Software 2010…

… e’ ormai pronto e le slide saranno disponibili su Slideshare dal prossimo 6 Maggio. Ecco l’abstract del mio intervento:


Il modello di distribuzione inaugurato dall’iPhone ha riscosso grandissimo successo tra gli utenti ed è stato rapidamente emulato da tutti gli altri produttori di smartphone. L’illusione che bastasse avere un application store per dare successo alla piattaforma e la speranza che bastasse avere un’applicazione qualsiasi sullo store per diventare ricchi ha deluso rispettivamente manufacturer e sviluppatori. Nonostante questo, l’interesse per questo settore è in continua crescita e sempre più utenti si aspettano strumenti potenti, completi e flessibili. Per cogliere le opportunità che questo mercato offrirà nel prossimo biennio è necessario, dunque, abbandonare l’approccio da “corsa all’oro” e rivedere la progettazione e l’offerta delle applicazioni per smartphone con atteggiamento razionale ed equilibrato. Questo intervento si propone di offrire alcuni spunti di riflessione sulle caratteristiche delle application store, sulle tipologie di applicazioni, sulla profonda varietà di utenza che può affacciarsi su questo mercato, soffermandosi principalmente sui fenomeni iPhone e Android.

Se partecipate alla conferenza, passate a salutarmi! 🙂

Ci siamo arrivati: cellulari a meno di 20 euro!

Qualche anno fa, scherzando con gli amici, si diceva “un giorno troveremo i cellulari nel fustino del Dash”, ricordando i grossi barattoli di cartone dei detersivi in polvere che si vendevano negli Anni ’70 e nei quali talvolta c’erano piccoli giocattoli. Sembrava un’esagerazione, ma ci siamo arrivati.

Al Mobile World Congress ha fatto scalpore la notizia di Vodafone che ha annunciato telefoni per i Paesi emergenti a 15 dollari. Non so se siamo un Paese emergente (!), ma quei prezzi cominciano a vedersi anche da noi. Nei giorni scorsi, mentre entravo in un market per fare un po’ di spesa, ho visto un manifesto pubblicitario che presentava le offerte speciali della settimana. E così’, accanto a fusi di pollo, sughi e detersivi, fa bella mostra di se’ un cellulare venduto a meno di 20 euro. Lo riscrivo, perché’ non ci siano fraintendimenti: MENO DI VENTI EURO. Togliendo l’IVA, i costi di distribuzione e spedizione, il guadagno della catena di vendita, il costo che si ottiene e’ certamente irrisorio. Ma al di la’ di questo valore (che sarebbe comunque ipotetico), resta quel prezzo: MENO DI VENTI EURO.

Veniamo al cellulare. Si tratta di un Samsung E1080, ovviamente con funzionalità minime, ma rappresenta l’essenza della comunicazione cellulare: telefonate e SMS. Anzi, fa anche di più! Si legge dal sito del produttore (http://www.samsungmobile.it/cellulari/samsung-e1080):

“Il Mobile Tracker avvisa l’utente quando la carta SIM è cambiata, mentre il sistema SOS Message invia messaggi d’emergenza a contatti pre-designati con un solo clic. La funzione di falsa chiamata consente di avviare automaticamente una chiamata, in modo da sfuggire dalle situazioni spiacevoli.”

Il Mobile Tracker mi ricorda il mio Guardian (e tante altre applicazioni simili), ma sarebbe auspicabile che fosse una funzionalità presente su tutti i cellulari.

Meno di venti euro. Il prossimo passo, probabilmente, sarà vedere uno smartphone (ad esempio, l’LG LinkMe di cui ho scritto qualche giorno fa) a meno di cento euro. Ci arriveremo. Indiscrezioni di questi giorni parlano di un tale Vodafone 845, terminale Android a 150 euro.

Poco sopra i 100 euro ci si interrogherà sui prezzi di connessione e soprattutto su quanto la rete telefonica riuscirà a reggere il traffico. Il nuovo mobile digital divide potrebbe diventare essere serviti da una cella a larga banda (28.8MB sul canale radio e tutti i GB che servono sulla linea di connessione della cella alla rete) e una cella a “banda finta” (briciole di MB sul canale radio e connessione dalla cella a rete bassa velocità‘).

Fa di tutto, tranne telefonare

Ieri, mentre il mio HTC Magic era in stand-by, ho ricevuto una telefonata. Il telefono ha iniziato a squillare, ma stranamente il display non s’e’ illuminato. Sbloccandolo manualmente (come se non ci fosse alcuna telefonata in arrivo e lo stessi solo riattivandolo dallo stand-by), ho avuto questa piacevole sorpresa: l’applicazione com.android.phone (ovvero… IL TELEFONO!) era schiantata!

Insomma, girava tutto (Android fa girare anche applicazioni in background, non dimentichiamolo) ma proprio l’applicazione “telefono” non e’ riuscita a partire. Ha proprio ragione chi dice che uno smartphone “fa di tutto, tranne telefonare.”…

La Divina Commedia su LG LinkMe GW620

Per chi sviluppa applicazioni per telefoni cellulari esistono due tipi di riscontri importanti (oltre a quello di diventare ricchissimi, ovviamente… ma qui sono gia’ tagliato fuori): raggiungere un numero di installazioni ragguardevole (obiettivo oggi raggiungibile senza intermediari, grazie agli application store) o vedere una applicazione selezionata da un manufacturer affinche’ sia preinstallata su un terminale.

Dopo il buon risultato della Divina Commedia su iPhone, ecco che arriva una inaspettata ma golosa novita’ su Android. LG, che ha appena lanciato sul mercato italiano il terminale LinkMe (nome in codice GW620), ha deciso di includere, oltre alle applicazioni standard del sistema operativo ed alcune interessanti estensioni proprietarie per l’accesso rapido ai social network (che consentono di avere una gestione centralizzata della rubrica locale e delle lista contatti di Facebook e Twitter), cinque ulteriori software scelti dall’Android Market.

Ecco dunque Coming Soon Mobile con le trame dei film e le informazioni sulle sale cinematografiche, CardioTrainer per il logging dell’attivita’ fisica, Virgilio per le news in tempo reale e Soccer Livescore per le informazioni sportive. Ultima della serie, la Divina Commedia, perche’, come dice Raffaele Cinquegrana, product Manager LG, nel video qui sotto, “un po’ di cultura in tasca non fa mai male”.

Inutile dire che vedere l’icona dell’applicazione nell’home screen di Android e sapere che sara’ presente in tutti i LinkMe venduti da LG fa un bell’effetto. 🙂 Il LinkMe parte con un prezzo particolarmente aggressivo (meno di 300 euro) e si presenta con una interessante tastiera estraibile (con movimento simile a quello del Motorola Milestone): che sia la volta buona che Android inizia a conquistare la fascia media del mercato?

Non ho ancora avuto la possibilita’ di provare il terminale; nell’attesa di poter scrivere le mie impressioni, vi lascio al video qui sotto: